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Una startup che supporta la valutazione

Cari lettori,

abbiamo già avuto modo di riflettere più volte su quanto un assistente artificiale possa rendere più efficace e stimolante la nostra attività di valutazione, usualmente percepita come uno dei compiti più noiosi, monotoni e frustranti da parte della categoria professionale degli insegnanti di ogni ordine e grado.

Oggi vado ad esaminare e presentare sinteticamente una startup che cerca di dare risposta a questo bisogno: Graide – AI grading. Increase feedback and save time.

Al nostro arrivo sulla home page veniamo accolti da un chatbot, con questa proposta di interazione:

Ovviamente, chiediamo di saperne di più e ci vengono proposte alcune alternative: una linea di approfondimento sull’integrazione con i sistemi LMS (tra cui spiccano Moodle e Blackboard), una più tecnica sulla disponibilità di API (al momento non disponibile, contrattabile, diciamo, su misura) e una più accademica sulla presenza di casi di studio.

Questa ultima possibilità mi sembra la più interessante da proporvi, perché si lega bene a riflessioni che abbiamo fatto in passato sulla base di esperienze empiriche anche con strumenti gratuiti. Vengono citati tre studi di riferimento: i primi due sono entrambi dell’Università di Birmingham e il terzo di JSC (l’agenzia britannica per il digitale, i dati e la tecnologia che si occupa di istruzione terziaria, ricerca e innovazione, associazione no profit). Vengono pubblicati direttamente sul sito di Graide e non ci sono riferimenti a pubblicazioni scientifiche esterne, il che riduce forse la loro attendibilità ai nostri occhi. Tuttavia, la distribuzione nel tempo (dal 2021 al 2023), ci spinge a considerare con interesse i risultati, che non sembrano frutto di un’esperienza episodica o improvvisata, nata sull’onda dell’entusiasmo e delle “mode” che anche nella pedagogia, come nella tecnologia, si manifestano spesso nel mondo che ci circonda.

Il primo articolo, del novembre 2021, viene sintetizzato così nell’abstract iniziale:

Graide di 6 Bit Education è una piattaforma di valutazione e feedback basata sull’intelligenza artificiale. Impara il modo in cui gli educatori danno il feedback in modo da non dover valutare la stessa risposta due volte. Questa ricerca ha confrontato la valutazione su carta con quella sulla piattaforma Graide per 10 domande con 172 invii per domanda. I tempi medi di valutazione si sono ridotti del 74% e il numero di parole di feedback fornite è aumentato di un fattore di 7,2. Stimiamo che un’università, con 3500 studenti STEM, che utilizza Graide potrebbe risparmiare oltre 240.000 sterline all’anno.

Viene dunque evidenziata un’utilità per i feedback nei corsi universitari, con una forte enfasi sull’aspetto economico e pratico più che su quello metodologico-didattico.

Se volete leggere tutto lo studio, lo trovate qui: University of Birmingham – Graide Efficacy Research

Lo studio del 2022, sempre dell’Università di Birmingham mostra in modo più oggetivo e “data driven” cosa accade utilizzando uno strumento come Graide:

46 membri del personale e assistenti didattici post-laurea hanno utilizzato Graide durante il progetto pilota, 31 hanno partecipato all’indagine e le statistiche principali del progetto pilota sono le seguenti:

  • Quantità media di feedback dato al compito: 55,3 parole

  • Tempo medio impiegato per valutare i compiti: 5,3 minuti

  • 22532 domande classificate nel set di dati.

  • 10197 (45.3%) Domande valutate in 0-14 secondi.

  • 6873 (30.5%) Domande valutate da 0 a 6 secondi

  • 254.620 parole di feedback

  • 20.794 parole di feedback digitate (utilizzo 12,2x)

  • 46 dipendenti hanno utilizzato Graide per contrassegnare il lavoro (31 hanno partecipato all’indagine)

  • Rispetto ai sistemi esistenti:

  • L’80% ritiene che sia più facile dare un feedback coerente

  • Il 71% trova più facile dare un feedback di alta qualità

  • Il 58% afferma che è più facile per gli studenti partecipare e ricevere feedback, il resto afferma che è lo stesso

  • Il 90% lo trova più veloce

  • Graide ha mostrato una riduzione media del 53% dei tempi di valutazione.

  • Il 94% degli utenti desidera continuare a utilizzare Graide.

Anche in questo caso vi indico di seguito il link per chi vuole approfondire: graide.co.uk/case-studies/pdf-grading-univeristy-of-birmingham

La recensione più interessante è comunque quella del 2023, a cura dell’agenzia britannica per il digitale. In questo caso si rimanda anche all’articolo esterno al sito del produttore, proprio sul sito del Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale: Graide Pilot Overview  – Artificial intelligence (jiscinvolve.org) Il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale nell’istruzione terziaria (NCAI) mira ad accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) nell’istruzione. Attraverso una serie di progetti pilota e di test che permettono ai membri di Jisc di sperimentare direttamente l’implementazione dell’AI, il NCAI può valutare diversi prodotti AI e condividere i loro punti di forza, aiutando i membri a comprendere meglio in quali circostanze gli strumenti AI funzionano bene.

Il test pilota di Graide nel settore dell’istruzione superiore aveva come obiettivo studiare la domanda di strumenti di valutazione AI e verificare se Graide potesse soddisfare tali esigenze. Iniziato a marzo 2022 e concluso a gennaio 2023, il progetto si è svolto in due fasi: nella prima, nove università hanno testato Graide e sono state intervistate per scoprire l’utilità della piattaforma; nella seconda, cinque università hanno sperimentato Graide direttamente.

I feedback rilevati indicano che Graide è particolarmente efficace nell’ambito matematico, grazie a un’interfaccia intuitiva e alla capacità di dare feedback consistente, migliorando anche la coerenza del feedback fornito dai docenti. Tuttavia, Graide si è mostrato meno efficace per domande matematiche più complesse con meno risposte standardizzate e per materie meno quantitative.

Le risposte degli studenti al monitoraggio mostrano un apprezzamento per la rapidità e la qualità del feedback ricevuto tramite Graide, con la maggior parte che desidererebbe continuare ad utilizzarlo.

E se questa sintesi dell’articolo sopra linkato di Tom Moule comincia a mettervi un po’ di curiosità e vi siete persi i miei post precedenti, trovate prove ed esperimenti su www.federicascarrione.info.

A presto!

Federica

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Alla ricerca della consapevolezza…

… Sull’Intelligenza Artificiale, ovviamente.

Cari lettori,

Oggi vi sorprendo sostituendo al solito resoconto scritto un dialogo filmato, di cui vi prego di perdonare lo stile molto DAD e poco da podcast professionale. Si tratta di un dialogo tra due insegnanti, del resto.

La mia ospite è Luisa Broli docente di Scienze giuridiche ed economiche all’ITS Casale di Vigevano e l’ovviamente del sottotitolo si riferisce al fatto che Luisa è una bravissima formatrice che in questi ultimi tempi ha dedicato tempo ed energie allo studio e alla divulgazione sull’AI, con particolare riferimento al contesto scolastico.

L’interesse che condividiamo per le buone pratiche di uso della tecnologia a scuola l’ha spinta ad accettare questa piccola sfida: essere la prima esponente della categoria “Forze” che ho presentato in questo post vecchio: https://www.webcircolare.net/scarrione/2023/12/07/forze-una-categoria-tutta-per-noi/

Grazie quindi a Luisa che con questo dialogo mi ha dato anche la possibilità di sperimentare un po’ di podcasting video artigianale.

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Un Secondo Nuovo Inizio

Aggiungiamo Substack al sito personale….

Cari lettori,

Dopo una lunga pausa, sono tornata con immenso piacere alla fine del 2023 a scrivere un blog sul mio sito personale. Durante questo periodo di riflessione, ho raccolto storie di persone straordinarie, idee innovative e momenti di bellezza che meritano di essere condivisi.

Voglio raccontarvi di insegnanti che trasformano ogni giorno la classe in un mondo di possibilità, di studenti che con la loro creatività e determinazione ispirano cambiamenti positivi, e di progetti scolastici che stanno ridefinendo il concetto di apprendimento.

In queste pagine, troverete storie di resilienza, di speranza e di innovazione. Dalle classi virtuali ai progetti eco-sostenibili, ogni racconto è un tassello che contribuisce a costruire una scuola migliore per tutti.

Insieme, esploreremo come la tecnologia sta influenzando l’educazione e come possiamo utilizzarla per creare un ambiente di apprendimento più inclusivo e stimolante. Condividerò con voi le mie riflessioni su come possiamo abbracciare nuove metodologie didattiche per arricchire l’esperienza scolastica.

Ho scoperto che Substack può aiutarmi ad arricchire la rete di contatti per rendere questo scambio di esperienze ancora più ricco e interessante.

Vi invito a unirvi a me in questo viaggio rinnovato, dove la bellezza, le persone straordinarie e le nuove idee sono i protagonisti. Siete pronti a esplorare insieme il futuro della scuola?

Non vedo l’ora di condividere e crescere insieme a voi.

SE volete passare da questa piattaforma al mio sito e blog personale, li trovate qui: www.federicascarrione.info

A presto,

Federica


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In arrivo

Questo è Il Substack di Federica (Sapere&Futuro spinoff).

screenshot da substack
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Alla ricerca della consapevolezza…

… Sull’Intelligenza Artificiale, ovviamente.

Cari lettori,

Oggi vi sorprendo sostituendo al solito resoconto scritto un dialogo filmato, di cui vi prego di perdonare lo stile molto DAD e poco da podcast professionale. Si tratta di un dialogo tra due insegnanti, del resto.

La mia ospite è Luisa Broli docente di Scienze giuridiche ed economiche all’ITS Casale di Vigevano e l’ovviamente del sottotitolo si riferisce al fatto che Luisa è una bravissima formatrice che in questi ultimi tempi ha dedicato tempo ed energie allo studio e alla divulgazione sull’AI, con particolare riferimento al contesto scolastico.

L’interesse che condividiamo per le buone pratiche di uso della tecnologia a scuola l’ha spinta ad accettare questa piccola sfida: essere la prima esponente della categoria “Forze” che ho presentato in questo post vecchio: https://www.webcircolare.net/scarrione/2023/12/07/forze-una-categoria-tutta-per-noi/

Grazie quindi a Luisa che con questo dialogo mi ha dato anche la possibilità di sperimentare un po’ di podcasting video artigianale.

Per dubbi, commenti e chiarimenti, sapete che sono sempre qui,

Federica

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Orientarsi tra prompt e GPTs

Cari Lettori,

Per chi ha ChatGPT 4.0 c’è una voce di menu in più nella colonna di sinistra: si tratta di “Explore GPTs”. Questa aggiunta, per quanto limitata a una voce nel menu, vi aprirà un mondo di nuove possibilità. Ho iniziato ad esplorarle da un po’ di tempo e mi permetto di farvi qui una sintesi rapida, che spero vi possa invogliare a fare esperimenti e, magari, a venire a raccontarmeli.

Intanto, cominciamo a fare il punto di ciò che avevamo fatto fin qui nei vari post della categoria “esperimenti”.

Sino ad ora, quanto abbiamo sperimentato comportava una sorta di dialogo da parte nostra con l’intelligenza generativa. Noi formulavamo richieste, ottenevamo risposte, le valutavamo e decidevamo se potevano andarci bene o no. Se non ci andavano bene, con una richiesta ulteriore e più precisa tentavamo di aggiustare il tiro.

La richiesta tecnicamente si chiama prompt. L’interazione tramite prompt è quella più comune e possiamo senza timore dire che ci è molto utile, dentro e fuori da scuola, non solo per il supporto che ci possono dare le risposte, ma anche perché in qualche misura ci costringe ad affinare le nostre capacità di porre correttamente i quesiti, di fare scelte lessicali precise e non equivocabili, di comprende le sfumature del linguaggio e pesare la qualità dei contenuti. Il rapporto tra l’input che diamo e l’output che riceviamo è una sfida che ci può arricchire e può sicuramente migliorare le nostre capacità espressive e critiche. Inoltre, il lavoro organizzato per domanda e risposta è il più veloce e il più pratico nella maggior parte delle esigenze comuni.

Ci sono, tuttavia, casi in cui la nostra cooperazione con l’intelligenza artificiale necessita di punti fermi, di approfondimenti specifici o di una serie di istruzioni ben precisa. Proprio in questi casi ci serve un Generative Pre-trained Transformer (GPT, appunto) personalizzato.

GPT è una famiglia di modelli di intelligenza artificiale sviluppati da OpenAI che sono capaci di generare testo che somiglia a quello scritto dagli esseri umani. Questi modelli sono stati addestrati su vasti dataset di testi esistenti per apprendere le strutture della lingua, stili di scrittura, informazioni su svariati argomenti, e molto altro. Una volta addestrato, un modello GPT può essere utilizzato per creare testi in risposta a prompt specifici, imitando lo stile e il contenuto dei testi su cui è stato addestrato.

Nell’area “Explore GPTs” ci vengono presentati dei GPT pubblici addestrati per scopi specifici: scrittura, produttività, ricerca e analisi, programmazione, scuola e persino una categoria “Lifestyle” che in italiano sarei tentata di tradurre con “Passatempi”, dal momento che include oroscopi, consigli di viaggio, giochi. Appartiene a questa categorie anche DALL-E, la nota intelligenza generativa che produce immagini (anche quelle che trovate in questo sito, ovviamente!).

La cosa veramente affascinante, tuttavia, è che oltre alla scoperta dei GPTs pubblici ci viene offerta la possibilità di creare i nostri GPTs personalizzati.

Il pulsante “Create” in alto a destra ci apre un nuovo mondo, in cui sperimentare un’interazione più costruita e meno condizionata dalla casualità.

Sulla destra ci troviamo un GPT builder che interagisca con noi ancora attraverso prompt, ma attenzione: questa volta no stiamo facendo una domanda, stiamo in un certo senso coprogettando il nostro assistente personalizzato.

Hi! I’ll help you build a new GPT. You can say something like, “make a creative who helps generate visuals for new products” or “make a software engineer who helps format my code.”

What would you like to make?

GPT Builder

Questo se entriamo nella scheda di default “Create”. Se invece clicchiamo su “Configure” possiamo produrre manualmente compilando i vari campi di una maschera.

Il risultato del nostro addestramento è in preview a sinistra e possiamo testarlo in ogni momento con prompt specifici per verificarne il corretto funzionamento.

Oltre a dirgli cosa vogliamo che faccia possiamo e dobbiamo fornirgli materiali ben confezionati e chiari che facciano parte del suo bagaglio di istruzione. Ad esempio, io, come insegnante, gli posso fornire una serie di dispense con dei contenuti, la descrizione dei criteri con cui elaborare una verifica e in seguito insegnargli a creare verifiche relative alle dispense che gli ho allegato. Oppure posso rendere più approfondito l’esame dei testi che hanno prodotto i miei ragazzi, rendendo più efficace e meglio strutturata l’attività di valutazione che nei post precedenti avevo iniziato a sperimentare con dei semplici prompt.

SE l’argomento vi interessa, chiedete: potrei tornare sull’argomento dettagliando meglio come ho svolto queste operazioni e quali risultati ne ho ricavato.

Per ora comincio a mettervi questa piccola pulce nell’orecchio…

Cordialmente,

Federica

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cose belle

Conoscete già l’Open Learning Library del MIT?

Nel mondo dell’istruzione digitale, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) rappresenta un irrinunciabile punto di riferimento per l’innovazione. Attraverso la sua Open Learning Library, il MIT mette a disposizione di studenti, professionisti e curiosi di tutto il mondo una risorsa preziosa e completamente gratuita. Questa iniziativa offre l’accesso a una vasta gamma di corsi che coprono svariati ambiti del sapere, dalla scienza alla tecnologia, dalle discipline umanistiche alla gestione aziendale. È un’opportunità unica per chiunque voglia ampliare le proprie conoscenze o esplorare nuovi campi di studio, senza il vincolo di iscrizioni o costi.

La filosofia che guida la Open Learning Library del MIT si basa sull’idea che l’educazione di qualità dovrebbe essere accessibile a tutti, ovunque nel mondo. Con questa piattaforma, l’istituto si propone di abbattere le barriere che impediscono l’accesso all’apprendimento, promuovendo un’istruzione inclusiva e aperta. Gli utenti possono beneficiare di materiali didattici di alta qualità, elaborati dai docenti del MIT, e di strumenti interattivi che favoriscono un apprendimento autonomo e profondo. Per chi è alla ricerca di opportunità di apprendimento flessibili e accessibili, la Open Learning Library rappresenta una risorsa inestimabile. Visitate la pagina su MIT Open Learning Library per scoprire di più su questa iniziativa rivoluzionaria.

Attualmente mi sono iscritta a un corso sul Design Thinking, che promette spunti interessanti sia per le attività con gli studenti, sia per l’organizzazione più generale delle progettualità scolastiche. L’esordio è molto promettente e chissà se riuscirò ad arrivare alla fine… Come si suol dire: se son rose, fioriranno!

Federica

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risorse

Risorse digitali per percorsi sulla legalità

Carissimi,

Oggi ho il piacere di condividere in questo spazio due piccole risorse che ho creato per i miei studenti e per i colleghi che se ne vogliono servire con i loro, nell’ambito dell’attività per il CPL Pavia, cioè il Centro per la Promozione della Legalità, rete di scuole formatasi su un progetto di Regione Lombardia e USR Lombardia a partire dal lontano 2015.

Si tratta di due Escape room, create con Genial.ly , che molti di voi sicuramente conosceranno come strumento versatile e veloce per vivacizzare la didattica con risorse multimediali e interattive.

I due strumenti che offro sono molto flessibili e di proposito non sono studiati per essere esaustivi, ma piuttosto per costituire uno spunto che l’insegnante può gestire in modi diversi.

  1. Modalità guidata, più adatta studenti giovanissimi o in contesti con scarso uso della tecnologia. In questo caso il docente gestisce in modo centralizzato l’escape room proiettandola su lim o digital board e facendo partecipare tutta la classe contemporaneamente, per attivare discussione, annotazioni e ricerca sotto il suo diretto controllo.
  2. Modalità flipped, come strumento preparatorio domestico per una successiva discussione in classe su questi argomenti. Raccomando questo utilizzo solo con classi che abbiano già sperimentato con successo la modalità flipped, perchè studenti non abituati a questa modalità potrebbero essere disorientati dalla varietà di argomenti proposta.
  3. Modalità individuale o a piccoli gruppi in classe, con doppia esecuzione:
    • la presentazione contenente l’escape room andrebbe utilizzata su un dispositivo digitale (personalmente l’ho provata sia con BYOD sia in laboratorio, senza differenze sostanziali), lasciando aperta la possibilità di approfondire attraverso ulteriori ricerche in rete
    • lo studente o il gruppo dovrebbe avere a disposizione un altro supporto, cartaceo o digitale, su cui sviluppare testualmente il contenuto richiesto.

Se l’attività sarà gradita, come spero, aggiungerò presto delle proposte di griglie di valutazione.

Questa escape room riguarda personaggi che si sono distinti nella lotta alla mafia e si conclude con un importante messaggio e un approfondimento sul presidente Mattarella.
Questa escape room serve ad introdurre con gli studenti il tema della Trasparenza nella Pubblica Amministrazione.

Nella speranza di aver realizzato un prodotto utile e interessante, vi auguro buon lavoro. Fatemi sapere qui sotto com’è andata!

Federica

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esperimenti

Scuola Magica? (conclusione)

Cari Lettori,

Nel post precedente ci siamo fermati alla fase di “aggiustamento” rispetto a contenuti che presentavano inesattezze.

Nelle intenzioni dei suoi autori, questa applicazione dovrebbe supportare gli insegnanti nella progettazione didattica e in altre attività nelle quali avere una bozza da cui partire fa risparmiare tempo.

Tra le attività per comprendere il concetto di sicurezza informatica, potrebbe essere particolarmente accattivante un compito di realtà in cui far valutare ai ragazzi la sicurezza dei loro dispositivi. Chiediamo dunque suggerimenti su come organizzare questa attività:

Un modo efficace per far valutare ai tuoi ragazzi la sicurezza dei loro dispositivi potrebbe essere attraverso un’attività pratica in cui analizzano e valutano la sicurezza dei propri dispositivi, come ad esempio i loro smartphone o computer portatili. Ecco un esempio di come potresti strutturare l’attività:

Checklist di Sicurezza: Fornisci loro una checklist con punti chiave relativi alla sicurezza informatica, come l’aggiornamento del sistema operativo, l’installazione di software antivirus, l’uso di password complesse, la gestione delle impostazioni di privacy e la verifica delle autorizzazioni delle app.

Analisi Individuale: Chiedi loro di esaminare i propri dispositivi in base alla checklist e di valutare in che misura soddisfano i criteri di sicurezza. Potrebbero prendere appunti su ciò che è già stato fatto correttamente e su eventuali aree in cui potrebbero migliorare la sicurezza.

Discussione di Gruppo: Dopo l’analisi individuale, organizza una discussione di gruppo in cui gli studenti condividono le loro osservazioni e le sfide incontrate nel garantire la sicurezza dei propri dispositivi. Questo incoraggerà lo scambio di idee e suggerimenti tra i partecipanti.

Piani di Miglioramento: Chiedi loro di elaborare un piano di miglioramento della sicurezza per i propri dispositivi, identificando azioni specifiche che intendono intraprendere per aumentare la sicurezza.

Presentazione dei Piani: Infine, offri loro l’opportunità di presentare i loro piani di miglioramento alla classe, incoraggiando la condivisione di strategie efficaci e incoraggiando la collaborazione.

Questa attività non solo permette agli studenti di valutare attivamente la sicurezza dei propri dispositivi, ma promuove anche la consapevolezza della sicurezza informatica e li coinvolge attivamente nel miglioramento delle proprie pratiche di sicurezza.

Magic School

Mi pare che i consigli siano buoni, ma naturalmente siamo a un primo livello di progettazione didattica. Il compito dell’insegnante, quello di calare l’idea nella propria realtà, tenendo conto di opportunità e vincoli offerti dalla scuola in cui lavora, è palesemente insostituibile.

Ad esempio, supponiamo che nella nostra realtà ci sia la possibilità di far sperimentare l’utilizzo software per la sicurezza informatica in laboratorio: dovremmo sicuramente discuterne con il tecnico e presentargli una lista di ciò che ci potrebbe interessare per questo tipo di lezione. Facciamo ci aiutare nello stilare una lista degli strumenti utili:

Per valutare la sicurezza dei dispositivi, puoi considerare l’utilizzo di diversi strumenti e risorse. Ecco alcuni esempi di strumenti che potresti utilizzare:

Software Antivirus e Antimalware: Puoi consigliare agli studenti di eseguire scansioni con software antivirus e antimalware per individuare e rimuovere eventuali minacce presenti nei loro dispositivi.

Strumenti di Analisi della Rete: Gli studenti potrebbero utilizzare strumenti di analisi della rete per verificare la sicurezza delle reti Wi-Fi a cui sono collegati e identificare potenziali rischi per la sicurezza.

Strumenti di Gestione delle Password: Sottolinea l’importanza di utilizzare strumenti di gestione delle password per valutare la solidità delle password utilizzate e identificare eventuali password deboli o compromesse.

Strumenti di Controllo delle Autorizzazioni delle App: Gli studenti potrebbero esaminare le autorizzazioni delle app installate sui loro dispositivi per valutare se le app hanno accesso a informazioni sensibili o a funzionalità non necessarie.

Strumenti di Crittografia: Se appropriato per l’età degli studenti, potresti introdurre concetti di crittografia e strumenti di crittografia per valutare e migliorare la protezione dei dati sensibili sui loro dispositivi.

Questi strumenti possono essere utili per consentire agli studenti di valutare attivamente la sicurezza dei propri dispositivi e acquisire competenze pratiche nel migliorare la propria sicurezza informatica.

Magic School

Questa prima risposta è ancora un po’ generica. Del resto è abbastanza logico che un chatbot di suggerimenti di questo tipo mantenga la sua temperatura tale da non avere risposte troppo imprevedibili.

Facciamo una domanda più mirata per ottenere risultati che siano tecnicamente più interessanti: ad esempio, chiediamo “Esistono strumenti specifici per valutare la sicurezza dei dispositivi?”

Sì, esistono diversi strumenti specifici progettati per valutare la sicurezza dei dispositivi. Ecco alcuni esempi di strumenti popolari utilizzati per valutare la sicurezza dei dispositivi:

Nmap (Network Mapper): Nmap è uno strumento di scansione di rete ampiamente utilizzato che consente di individuare dispositivi collegati alla rete, verificare le porte aperte e identificare eventuali vulnerabilità di sicurezza.

Qualys FreeScan: Questo strumento online offre una scansione gratuita della sicurezza del dispositivo, identificando le vulnerabilità note e offrendo consigli su come risolverle.

OpenVAS (Open Vulnerability Assessment System): OpenVAS è uno scanner di vulnerabilità open source che consente di identificare e gestire le vulnerabilità dei dispositivi.

Wireshark: Wireshark è uno strumento di analisi del traffico di rete che consente agli utenti di individuare e analizzare il traffico della rete per identificare potenziali minacce o comportamenti sospetti.

LastPass Security Challenge: LastPass offre uno strumento di valutazione della sicurezza delle password, chiamato Security Challenge, che valuta la solidità delle password e offre consigli per migliorarle.

È importante notare che alcuni di questi strumenti potrebbero richiedere una certa conoscenza tecnica per essere utilizzati in modo efficace. Prima di utilizzare qualsiasi strumento di valutazione della sicurezza, è consigliabile comprendere appieno come funzionano e assicurarsi che siano adatti all’età e al livello di competenza dei tuoi studenti.

Ed ecco quindi che abbiamo ottenuto una lista da valutare con il nostro tecnico… Richiede tempo, ma sicuramente ci siamo risparmiati qualche pomeriggio di autoformazione in merito per selezionare dei software specifici.

Da insegnante che deve pianificare un’attività, però, vogliamo porci anche il problema della valutazione di quanto stiamo facendo, quindi chiediamo: “Se facessi svolgere un’attività di controllo della sicurezza dei dispositivi quali criteri di valutazione potrei usare per dare un voto ai miei studenti?”

Per valutare l’attività di controllo della sicurezza dei dispositivi, potresti utilizzare i seguenti criteri di valutazione per assegnare un voto ai tuoi studenti:

Completezza della Valutazione: Valuta se gli studenti hanno esaminato tutti gli aspetti pertinenti della sicurezza dei loro dispositivi, come ad esempio la gestione delle password, l’aggiornamento del software, le autorizzazioni delle app e le impostazioni di privacy.

Identificazione delle Vulnerabilità: Valuta se gli studenti sono stati in grado di individuare e documentare eventuali vulnerabilità o rischi per la sicurezza sui loro dispositivi, come ad esempio password deboli, autorizzazioni eccessive delle app o mancato aggiornamento del software.

Pianificazione di Miglioramento: Valuta se gli studenti hanno elaborato un piano di miglioramento dettagliato per affrontare le vulnerabilità individuate e migliorare la sicurezza dei loro dispositivi.

Presentazione e Chiarezza: Valuta la chiarezza e la completezza della presentazione dei risultati della valutazione, inclusi l’organizzazione delle informazioni, l’uso di esempi specifici e la comprensione generale dei concetti di sicurezza informatica.

Adesione alle Best Practices: Valuta se gli studenti hanno seguito le best practices consigliate per migliorare la sicurezza dei loro dispositivi, come ad esempio l’implementazione di password complesse, l’attivazione dell’autenticazione a due fattori e l’installazione di software antivirus.

Utilizzando questi criteri, potrai valutare in modo efficace l’impegno degli studenti nel valutare e migliorare la sicurezza dei loro dispositivi, incoraggiando al contempo la consapevolezza e le buone pratiche in materia di sicurezza informatica.

Magic School

Criteri di valutazione interessanti, alcuni specifici che ci richiedono un po’ di studio per essere adeguatamente declinati in una rubrica valutativa, altri più trasversali, per i quali sicuramente abbiamo già a disposizione i nostri modelli.

Questo chatbot è in realtà solo uno degli strumenti offerti dalla piattaforma Magic School , che offre una pagina ricca di tools, tutti da provare (e qui non basterebbero 100 blog per renderne conto).

Ne voglio segnalare in particolare uno, che sicuramente risponde alle richieste che mi hanno fatto molti colleghi in questi ultimi mesi. Si tratta di un generatore di compiti “AI resistant”, che viene così descritto sul sito:

Inserite la descrizione del vostro compito per ricevere suggerimenti su come renderlo più impegnativo per i chatbot AI, promuovendo il pensiero di livello superiore tra gli studenti.

Magic School

Questa volta ho iniziato l’interrogazione in inglese. Ho cercato di simulare uno di quei compiti che ci capita di assegnare come “personali” ma che nelle lamentele di molti colleghi si trasformano in esercizi di copiatura. Ecco il risultato:

Update to Make this Assignment AI-Resistant:

Assignment: Write a 5-paragraph personal essay on an opportunity you would like to have to combat gender-gap and gender discrimination.

Update: Transform the traditional essay into a dialogue-based script between two individuals from different generations discussing their perspectives on gender-gap and discrimination, incorporating real-life anecdotes and experiences to support their arguments.

Explanation: By structuring the assignment as a dialogue, students are challenged to embody different viewpoints, engage in critical thinking, and infuse personal narratives, creating a nuanced and human-centered approach that is harder for AI to imitate effectively.

I suggerimenti forniti non sono in genere relativi alla sola riformulazione delle consegne, ma sono proprio proposte di modifica dell’attività e della tipologia di compito, come vedete nel caso sopra riportato. Questo ci porta a riflettere sulla natura e la tipologia dei compiti assegnati e sull’importanza che avrà sempre di più un’adeguata formazione degli insegnanti sulle metodologie, che ci ostiniamo a chiamare innovative anche anche quando hanno le loro radici in un pensiero pedagogico del secolo scorso.

Ma credo che di formazione degli insegnati avremo occasione di parlare molto prossimamente. Per ora, come dicono gli studenti alla fine delle loro presentazioni, “grazie per l’attenzione”!

Federica

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Scuola magica?

Cari lettori,

No, non ho intenzione di dedicare un post a Hogwarts… Mi hanno invece segnalato un’applicazione interessante, che si chiama appunto “Magic School”.

In realtà è anche azienda, community, spazio social, blog… Insomma un insieme ben costruito il cui fondatore Adeel Khan è stato insegnante e dirigente scolastico in una scuola pubblica di Denver, in Colorado.

La mission alla base di questo progetto si può sintetizzare così:

Gli insegnanti sono oberati di lavoro ed esauriti.

Più di quattro insegnanti K-12 su dieci negli Stati Uniti (44%) affermano di sentirsi “sempre” o “molto spesso” esauriti sul lavoro, superando tutti gli altri settori a livello nazionale. (Gallup)

Al centro dell’insegnamento c’è l’interazione con un bambino per aiutarlo a crescere: una responsabilità profondamente umana, impegnativa e complessa. Ma oggi, l’insegnamento richiede una quantità irragionevole di lavoro dietro le quinte, in gran parte ripetitivo e noioso.

Siamo un team di insegnanti e presidi per tutta la vita. Non solo abbiamo insegnato in classe, ma abbiamo anche trascorso innumerevoli ore a fare lavoro dietro le quinte per i nostri studenti, come adattare i testi a diversi livelli, scrivere esempi e inviare e-mail alle famiglie. Sappiamo in prima persona quanto lavoro facciano gli insegnanti al di fuori dell’aula nel tentativo di far contare il nostro tempo davanti agli studenti.

Ecco perché abbiamo creato MagicSchool.ai. Siamo qui per aiutarti ad alleggerire il carico, in modo che gli insegnanti possano risparmiare le loro energie per dove brillano meglio: in classe, di fronte agli studenti.

Mission (magicschool.ai)

Il testo della pagina prosegue enfatizzando l’insostituibilità degli insegnanti e ponendo le relazioni al centro dell’apprendimento. Gli strumenti sviluppati da MagicSchool AI si afferma che sono progettati per semplificare il lavoro degli insegnanti, risparmiando fino a 10 ore a settimana, che possono essere impiegate in attività più significative come interazioni personali con studenti e famiglie.

Questi strumenti vengono presentati come intuitivi e si sostiene che richiedono poco tempo per essere appresi e personalizzati, rendendoli accessibili e immediatamente utilizzabili dagli insegnanti. L’accento è posto sull’adattabilità per rispondere alle esigenze specifiche di ogni insegnante e classe, riconoscendo che ogni contesto educativo è unico.

Date queste premesse, non si poteva non provare! Ho iniziato con una delle molte personalizzazioni chatbot disponibili: Raina – MagicSchool.ai

Il chatbot si presenta così:

Ciao! Mi chiamo Raina, il tuo istruttore di intelligenza artificiale. Puoi porre qualsiasi domanda relativa alle migliori pratiche nell’insegnamento o al tuo lavoro in un edificio scolastico. Sentiti libero di chiedermi idee per la tua classe, ricerche sulle migliori pratiche in pedagogia, strategie di gestione del comportamento o qualsiasi consiglio generale! Più specifiche sono le tue domande, migliori saranno le mie risposte. Come posso aiutarti oggi?

Magic School – Raina

Ho pensato di fare una verifica partendo da suggerimenti generici per arrivare in qualche passaggio a richieste molto specifiche. Ho scelto di testarlo, dato che era presente tra le lingue disponibili, direttamente in italiano.

Fase 1: Ciao! Per cortesia suggeriscimi delle attività con cui fare capire ai miei studenti (che hanno tra i 14 e i 16 anni) l’importanza della sicurezza informatica

Ciao! Ecco alcune attività che potresti considerare per far comprendere ai tuoi studenti l’importanza della sicurezza informatica:

Laboratori Interattivi: Organizza dei laboratori in cui gli studenti possono apprendere i concetti di base della sicurezza informatica, le minacce informatiche comuni e come proteggersi online. Puoi includere attività interattive ed esempi reali per rendere l’esperienza coinvolgente.

Sfide di Sicurezza Informatica: Crea sfide o competizioni di sicurezza informatica in cui gli studenti possono applicare le proprie conoscenze per risolvere problemi pratici legati alla sicurezza informatica. Ciò può includere l’identificazione di email di phishing, la protezione dei propri dispositivi o la creazione di password sicure.

Relatori Ospiti: Invita professionisti o esperti di sicurezza informatica a parlare agli studenti sull’importanza della sicurezza informatica nel mondo digitale odierno. Possono condividere esperienze reali e opportunità di carriera nel campo della sicurezza informatica.

Simulazioni di Scenari: Sviluppa simulazioni di scenari in cui gli studenti interpretano diverse situazioni legate alla sicurezza informatica, come l’apertura di un link sospetto o la gestione di una potenziale violazione della sicurezza. Ciò può aiutarli a comprendere le potenziali conseguenze delle proprie azioni online.

Progetti di Ricerca: Assegna progetti di ricerca su recenti attacchi informatici, violazioni dei dati o tendenze in materia di sicurezza informatica. Ciò può incoraggiare gli studenti a approfondire l’argomento e acquisire una comprensione più ampia dell’importanza della sicurezza informatica.

Queste attività possono coinvolgere efficacemente gli studenti e aiutarli a comprendere il ruolo cruciale della sicurezza informatica nella loro vita quotidiana.

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Fase 2: Fammi una scaletta di come potrei articolare un laboratorio interattivo di tre ore facendomi degli esempi di esercizi interattivi da utilizzare

Ecco una scaletta per un laboratorio interattivo sulla sicurezza informatica della durata di tre ore, con esempi di esercizi interattivi:

Ora 1: Introduzione alla Sicurezza Informatica

15 min: Benvenuto e introduzione all’importanza della sicurezza informatica.
30 min: Presentazione interattiva sui concetti di base della sicurezza informatica, inclusi minacce comuni e best practices per proteggersi online.
Esempio di esercizio: Quiz a risposta multipla su concetti di base di sicurezza informatica, seguito da discussione in classe.
Ora 2: Simulazioni e Sfide di Sicurezza Informatica

20 min: Simulazione di scenario: Gli studenti partecipano a un’esercitazione in cui devono individuare email di phishing tra esempi reali.
40 min: Sfida di sicurezza informatica: Gli studenti lavorano in gruppi per risolvere una serie di sfide pratiche, come identificare link sospetti o creare password sicure.
Esempio di esercizio: Creazione di una password sicura utilizzando linee guida predefinite, seguita da una presentazione dei risultati e delle strategie utilizzate.
Ora 3: Applicazione Pratica e Conclusioni

30 min: Attività pratica: Gli studenti applicano le conoscenze acquisite su situazioni reali, come la verifica della sicurezza delle proprie email o la valutazione della sicurezza dei propri dispositivi.
25 min: Discussione e riflessione: Gli studenti condividono le loro esperienze e riflettono sull’importanza della sicurezza informatica nella vita quotidiana.
10 min: Conclusioni e prossimi passi: Riassumere i concetti chiave e fornire risorse aggiuntive per continuare l’apprendimento sulla sicurezza informatica.
Questo laboratorio interattivo fornirà agli studenti un’esperienza coinvolgente e pratica per comprendere l’importanza della sicurezza informatica e acquisire competenze utili per proteggersi online.

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Fase 3: Forniscimi una bozza del Quiz a risposta multipla su concetti di base di sicurezza informatica

Ecco una bozza di un quiz a risposta multipla sui concetti di base della sicurezza informatica:

Quale di queste azioni è un esempio di buona pratica per proteggersi dalle minacce informatiche?
a) Utilizzare la stessa password per tutti i siti web
b) Fare clic su link sospetti in email non richieste
c) Mantenere il software antivirus e antimalware aggiornato
d) Condividere la propria password con gli amici

Cosa significa “Phishing” nel contesto della sicurezza informatica?
a) Un tipo di malware dannoso
b) L’atto di rubare informazioni personali attraverso messaggi ingannevoli
c) Un protocollo di rete per la trasmissione sicura dei dati
d) Un metodo per proteggere i dati sensibili

Qual è l’importanza di utilizzare password complesse?
a) Non è importante, le password semplici sono sufficienti
b) Le password complesse sono più facili da ricordare
c) Le password complesse rendono più difficile per gli hacker indovinare l’accesso
d) Le password complesse rallentano l’accesso ai propri account

Quale azione dovresti evitare per proteggere la tua privacy online?
a) Utilizzare una connessione Wi-Fi pubblica non protetta
b) Condividere informazioni personali su social media senza restrizioni
c) Aprire allegati da mittenti sconosciuti
d) Mantenere il proprio software e sistema operativo aggiornato

Questo quiz può essere utilizzato come strumento per valutare la comprensione dei concetti di base della sicurezza informatica da parte degli studenti durante il laboratorio interattivo.

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Diciamo che fino alla fase 3 il risultato è interessante, anche se non emergono nei contenuti differenze tali da farlo preferire a una strumento più “generalista” come ChatGPT. Quello che fa la differenza è che le domande per approfondire o ampliare il discorso vengono suggerite dall’applicazione stessa. Quindi, effettivamente, l’app può essere utilizzata con una certa soddisfazione anche da insegnanti che non hanno alcuna esperienza precedente di interazione professionale con questi strumenti e che potrebbero sentirsi in difficoltà nel formulare richieste. Riporto uno screenshot da smartphone a titolo di esempio.

Nell’elaborazione del test, tuttavia, sono emerse criticità. La formulazione delle domande è piuttosto banale e le soluzioni proposte sono abbastanza ovvie. L’ultima domanda è posta in modo tale da generare possibili fraintendimenti per l’accostamento dei verbi evitare e proteggere: sappiamo che spesso gli studenti con DSA, ma in verità anche quelli più banalmente frettolosi o disattenti, confondono i significati dei quesiti che contengono termini di significato opposto e negazioni. Del resto, anche la nostra AI ha dimostrato al riguardo di avere qualche problema. Infatti…

Fase 4: Qual è la risposta giusta nell’ultima domanda e perché?

La risposta corretta all’ultima domanda è:
d) Mantenere il proprio software e sistema operativo aggiornato

Questa è la risposta corretta perché mantenere il software e il sistema operativo aggiornati è fondamentale per proteggere la propria privacy online. Gli aggiornamenti regolari includono patch di sicurezza che correggono vulnerabilità note nel software, riducendo così il rischio di essere vittima di attacchi informatici. Utilizzare una connessione Wi-Fi pubblica non protetta, condividere informazioni personali su social media senza restrizioni o aprire allegati da mittenti sconosciuti possono esporre gli utenti a rischi di sicurezza online.

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La magia si è dissolta in un attimo…

Fase 5: Ma la domanda era “Quale azione dovresti evitare per proteggere la tua privacy online?”. Sei sicura di avermi indicato la risposta giusta?

Chiedo scusa per l’errore precedente. La risposta corretta alla domanda “Quale azione dovresti evitare per proteggere la tua privacy online?” è:

b) Condividere informazioni personali su social media senza restrizioni

Questa è la risposta corretta poiché condividere informazioni personali su social media senza restrizioni può compromettere la tua privacy online. Mantenere il software e il sistema operativo aggiornati è importante per la sicurezza informatica, ma per proteggere la propria privacy online è fondamentale limitare la condivisione di informazioni personali su piattaforme di social media e utilizzare impostazioni di privacy adeguate. Grazie per avermelo fatto notare, e mi scuso per l’errore nella precedente risposta.

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Ma questo post sta diventando troppo lungo, quindi: il seguito alla prossima puntata…

Federica