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Orientarsi tra prompt e GPTs

Cari Lettori,

Per chi ha ChatGPT 4.0 c’è una voce di menu in più nella colonna di sinistra: si tratta di “Explore GPTs”. Questa aggiunta, per quanto limitata a una voce nel menu, vi aprirà un mondo di nuove possibilità. Ho iniziato ad esplorarle da un po’ di tempo e mi permetto di farvi qui una sintesi rapida, che spero vi possa invogliare a fare esperimenti e, magari, a venire a raccontarmeli.

Intanto, cominciamo a fare il punto di ciò che avevamo fatto fin qui nei vari post della categoria “esperimenti”.

Sino ad ora, quanto abbiamo sperimentato comportava una sorta di dialogo da parte nostra con l’intelligenza generativa. Noi formulavamo richieste, ottenevamo risposte, le valutavamo e decidevamo se potevano andarci bene o no. Se non ci andavano bene, con una richiesta ulteriore e più precisa tentavamo di aggiustare il tiro.

La richiesta tecnicamente si chiama prompt. L’interazione tramite prompt è quella più comune e possiamo senza timore dire che ci è molto utile, dentro e fuori da scuola, non solo per il supporto che ci possono dare le risposte, ma anche perché in qualche misura ci costringe ad affinare le nostre capacità di porre correttamente i quesiti, di fare scelte lessicali precise e non equivocabili, di comprende le sfumature del linguaggio e pesare la qualità dei contenuti. Il rapporto tra l’input che diamo e l’output che riceviamo è una sfida che ci può arricchire e può sicuramente migliorare le nostre capacità espressive e critiche. Inoltre, il lavoro organizzato per domanda e risposta è il più veloce e il più pratico nella maggior parte delle esigenze comuni.

Ci sono, tuttavia, casi in cui la nostra cooperazione con l’intelligenza artificiale necessita di punti fermi, di approfondimenti specifici o di una serie di istruzioni ben precisa. Proprio in questi casi ci serve un Generative Pre-trained Transformer (GPT, appunto) personalizzato.

GPT è una famiglia di modelli di intelligenza artificiale sviluppati da OpenAI che sono capaci di generare testo che somiglia a quello scritto dagli esseri umani. Questi modelli sono stati addestrati su vasti dataset di testi esistenti per apprendere le strutture della lingua, stili di scrittura, informazioni su svariati argomenti, e molto altro. Una volta addestrato, un modello GPT può essere utilizzato per creare testi in risposta a prompt specifici, imitando lo stile e il contenuto dei testi su cui è stato addestrato.

Nell’area “Explore GPTs” ci vengono presentati dei GPT pubblici addestrati per scopi specifici: scrittura, produttività, ricerca e analisi, programmazione, scuola e persino una categoria “Lifestyle” che in italiano sarei tentata di tradurre con “Passatempi”, dal momento che include oroscopi, consigli di viaggio, giochi. Appartiene a questa categorie anche DALL-E, la nota intelligenza generativa che produce immagini (anche quelle che trovate in questo sito, ovviamente!).

La cosa veramente affascinante, tuttavia, è che oltre alla scoperta dei GPTs pubblici ci viene offerta la possibilità di creare i nostri GPTs personalizzati.

Il pulsante “Create” in alto a destra ci apre un nuovo mondo, in cui sperimentare un’interazione più costruita e meno condizionata dalla casualità.

Sulla destra ci troviamo un GPT builder che interagisca con noi ancora attraverso prompt, ma attenzione: questa volta no stiamo facendo una domanda, stiamo in un certo senso coprogettando il nostro assistente personalizzato.

Hi! I’ll help you build a new GPT. You can say something like, “make a creative who helps generate visuals for new products” or “make a software engineer who helps format my code.”

What would you like to make?

GPT Builder

Questo se entriamo nella scheda di default “Create”. Se invece clicchiamo su “Configure” possiamo produrre manualmente compilando i vari campi di una maschera.

Il risultato del nostro addestramento è in preview a sinistra e possiamo testarlo in ogni momento con prompt specifici per verificarne il corretto funzionamento.

Oltre a dirgli cosa vogliamo che faccia possiamo e dobbiamo fornirgli materiali ben confezionati e chiari che facciano parte del suo bagaglio di istruzione. Ad esempio, io, come insegnante, gli posso fornire una serie di dispense con dei contenuti, la descrizione dei criteri con cui elaborare una verifica e in seguito insegnargli a creare verifiche relative alle dispense che gli ho allegato. Oppure posso rendere più approfondito l’esame dei testi che hanno prodotto i miei ragazzi, rendendo più efficace e meglio strutturata l’attività di valutazione che nei post precedenti avevo iniziato a sperimentare con dei semplici prompt.

SE l’argomento vi interessa, chiedete: potrei tornare sull’argomento dettagliando meglio come ho svolto queste operazioni e quali risultati ne ho ricavato.

Per ora comincio a mettervi questa piccola pulce nell’orecchio…

Cordialmente,

Federica

2 risposte su “Orientarsi tra prompt e GPTs”

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