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Insegnanti e AI: sfida all’O.K. Corral?

Cari lettori,

Il periodo di pausa natalizia offre spesso un pochino di tempo in più per documentarsi e riflettere su temi che attirano la nostra attenzione e di cui magari si parla tantissimo, avendo, purtroppo, troppo spesso informazioni sommarie.

Il rapporto tra intelligenza artificiale e scuola è molto presente sul web, o in generale sui media, in una versione semplicistica che spazia dai timori più ostinati nei confronti della tecnologia agli accenti ottimistici nutriti di spirito rivoluzionario. A volte sembra quasi di intravedere una prospettiva da duello western, in attesa di uno scatto e un passo falso della fazione opposta.

Per cercare di mantenere un equilibrio tra questi estremi, che giudico ugualmente pericolosi, presenterò d’ora in poi pillole di riflessione costruite di volta in volta su una fonte autorevole e specifica.

Questi post verranno inseriti nella categoria “idee”.

Oggi inizio con l’esame di un corposo pdf, dal titolo

Artificial Intelligence
and the Future of
Teaching and Learning

Insights and Recommendations

dell’ Office of Educational Techonology, Department of Education degli Stati Uniti

Il documento “Artificial Intelligence and the Future of Teaching and Learning” esplora l’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito dell’istruzione, affrontando opportunità, sfide e raccomandazioni. Discute l’importanza di integrare l’IA nell’educazione in modi etici ed equi, ponendo l’accento sull’importanza del coinvolgimento umano (human in the loop) nelle decisioni educative. Il documento analizza vari aspetti dell’IA, tra cui l’adattabilità nell’apprendimento, il supporto all’insegnamento, la valutazione formativa, e la ricerca e lo sviluppo. Si concentra su temi come la privacy dei dati, l’equità, la trasparenza e la sicurezza nell’uso dell’IA in ambito educativo. Infine, presenta raccomandazioni specifiche per guidare lo sviluppo e l’implementazione di politiche e strumenti basati sull’IA nel settore dell’istruzione.

Se lo volete leggere anche voi, lo trovate qui: https://www2.ed.gov/documents/ai-report/ai-report.pdf

Ora, per non rendere questo post troppo lungo e noioso, vi proporrò una breve pillola, nella traduzione che ne ho fatto e che spero possa aprire un primo momento di riflessione sulle nuove frontiere della professione docente.

Il paragrafo si trova a pag. 25 del pdf che ho citato e si intitola “Always Center Educators in Instructional Loops”, che potremmo tradurre “Mettere sempre al centro gli insegnanti nei processi di insegnamento”.

Per avere successo con l’IA come miglioramento dell’apprendimento e dell’insegnamento, dobbiamo sempre mettere al centro gli educatori (ACE). In pratica, praticare l'”ACE nell’IA” significa mantenere una visione umanistica dell’insegnamento in primo piano. L’ACE porta il Dipartimento a rispondere con sicurezza “no” alla domanda “l’IA sostituirà gli insegnanti?”. L’ACE non si limita a rendere più semplice il lavoro degli insegnanti, ma consente anche di fare ciò che la maggior parte degli insegnanti desidera fare. Ciò include, ad esempio, una comprensione più approfondita dei loro studenti e la possibilità di avere più tempo per rispondere in modo creativo ai momenti di insegnamento.

Naturalmente, per avviare questa riflessione, noi insegnanti dobbiamo porci due domande chiave:

  • quanto desideriamo veramente comprendere i nostri studenti e il loro apprendimento?
  • quanto ci interessa la dimensione creativa nella nostra progettazione didattica?

Con questa impostazione maieutica per oggi vi lascio. Lungo il cammino dei prossimi post avremo occasione di trovare anche delle risposte, forse.

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