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Umiltà intellettuale

Cari lettori,

La mia giornata è iniziata con una piacevole scoperta: aprendo la posta elettronica, mi sono imbattuta nella newsletter di

Good Morning Italia

che oggi apriva con un tema che ha catturato la mia attenzione: l'”umiltà intellettuale”. Recentemente portata alla ribalta da Jeff Bezos, fondatore di Amazon, durante un podcast, l’umiltà intellettuale è stata definita da lui come la qualità più importante per il successo.

Ma non solo Bezos ne parla. L’umiltà intellettuale è un argomento chiave anche in psicologia, dove gli esperti stanno esplorando i suoi effetti positivi sulla società. Descritta come la capacità di riconoscere e accettare i limiti della propria conoscenza e dei pregiudizi, questa qualità può essere valutata attraverso due domande semplici ma profonde: “Pensi di avere sempre ragione?” e, se no, “In quali situazioni credi di sbagliare?”. Le risposte offrono un’indicazione preziosa sul grado di umiltà intellettuale di una persona.

Queste domande sono sicuramente utili in qualunque professione, ma rivestono un ruolo chiave nella relazione educativa.

Certo, l’umiltà può essere un’arma a doppio taglio e va padroneggiata a dovere, come ci ricorda Rita Minello nel suo contributo Incidenza delle virtù epistemiche e del carattere nell’educazione dei talenti, sulla Rivista internazionale di Scienze dell’educazione e della formazione, Anno XVI • Numero 2 • 2018.

Recentemente il

Journal of Research in Personality ,Volume 104, June 2023, 104373

ha segnalato un interessante studio condotto su due virtù caratteriali, l’umiltà intellettuale e la compassione, in un intervento online di tre mesi. Questa ricerca ha dimostrato che l’umiltà intellettuale può essere allenata e migliorata: un’osservazione stimolante che sottolinea come la motivazione possa influenzare positivamente i nostri tratti caratteriali, se si agisce nella direzione del cambiamento volitivo.

Questo tema riecheggia i classici buoni propositi di inizio anno, o, per gli studenti, di fine quadrimestre. Non trovate?

Mentre ciascuno di noi riflette sui cambiamenti necessari nella propria vita, vi auguro un felice 2024 e vi invito a restare sintonizzati per la prossima puntata del blog.

Cordiali saluti,

Federica

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